Al centro dell’attenzione dei ricercatori non ci sono solo i fattori di rischio, ma anche le patologie cardiache vere e proprie. Alcuni studiosi dell’Università di Pamplona, partendo dalla constatazione che la mortalità e l’incidenza delle malattie coronariche è minore nei paesi mediterranei, hanno cercato di capire se l’olio di oliva come principale fonte di assunzione di grassi poteva esserne considerato una delle cause.

Per verificare questa ipotesi hanno coinvolto 171 pazienti colpiti da un infarto miocardico e altri 171, ricoverati per cause non legate a patologie cardiache, come individui di controllo.

A questi soggetti è stato sottoposto un questio nario di 136 domande per valu tare il tipo di dieta che era stata seguita fino a quel momento ed è stato fatto un colloquio personale per convalidare i risultati ottenuti. I ricercatori hanno così potuto osservare che il consumo di olio di oliva (pari a una media di 54 g/die) era associato a una significativa riduzione (82%) del rischio di subire un primo infarto miocardico.

Le conclusioni tratte dagli studiosi e pubblicate su «International Journal of Epidemiology» sembrano suggerire che il consumo di olio di oliva contribuisce a ridurre il rischio di patologie a carico delle coronarie, anche se queste osservazioni necessitano di ulteriori conferme da altri studi.

Forse, dunque, non è possibile affermare che l’olio di oliva è in grado di proteggere il cuore completamente, ma è sicuramente un valido alleato nella prevenzione di molte malattie. Se poi viene consumato all’interno della dieta mediterranea, tipica del nostro paese, equilibrata e attenta alle quantità e alla qualità dei prodotti, sicuramente la salute del nostro cuore ne trarrà grandi benefici.